Piero Villaggio, figlio d’arte del noto attore italiano Paolo Villaggio è stato ospite al programma tv Domenica Live dove ha svelato lati nascosti di sè

Piero Villaggio, il figlio del più noto attore Paolo recentemente ha scritto un libro in cui ripercorre il suo passato da tossicodipendente, ormai archiviato ed ospite del programma tv Domenica Live ha spiegato perché avrebbe deciso di raccontare la sua storia.

La sua dipendenza dall’eroina

Piero Villaggio, secondo quanto riportato dal sito Fanpage.it in proposito avrebbe dichiarato:

“Non è stata colpa di mio padre. Ma ho sofferto un’assenza, una mancanza dei miei genitori. Mio padre era impegnato con il suo lavoro, che lo portava via. Forse ero solo più sensibile degli altri bambini, avevo bisogno di una guida e lui non c’è stato – in buona fede – ma non c’è stato”.

“A 17 anni ho iniziato a ricorrere all’eroina. Soffrivo una situazione di disagio, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, ero timido. Un mio amico mi ha detto se volevo provare quella polvere, lui era già tossico e io l’ho provata senza pensarci. Mi ha fatto lui l’iniezione, era il 1979”.

L’effetto della droga lo avrebbe colpito positivamente all’inizio poi si trasformò in un inferno:

“Lì per lì mi è piaciuta molto, di colpo mi sentivo a posto, i miei problemi di inadeguatezza erano passati. Il paradiso nascondeva l’inferno. È durato fino al 1984, sono stato anche arrestato con del metadone. Mio padre se n’è accorto dopo due o tre anni. Sono passati 35 anni da allora e 29 da quando sono uscito dalla comunità.

“All’inizio fu facile mascherarlo. Allora si sapeva poco dell’eroina e del mondo dietro l’eroina. Quando Paolo ha capito non sapeva che dirmi, non era pronto. Non sapeva cosa fare e come rapportarsi. Ora il nostro rapporto è anche più semplice. E anziano, è grande, si cura poco e fa più fatica. abbiamo trovato il sistema per parlarci”.

Il lato peggiore

Durante la trasmissione, la padrona di casa Barbara D’Urso avrebbe letto uno stralcio del libro in cui l’uomo raccontava la morte della fidanzata Beatrice, un gesto che avrebbe infastidito Piero, e che lo stesso avrebbe così commentato:

“Non vorrei che dal mio libro venisse fuori solo la parte brutta o venisse ridotto tutto a qualcosa di scandalistico. Mi piacerebbe che venisse fuori anche altro. I tuoi autori avrebbero potuto puntare su qualcosa di meno brutto, lo trovo ingiusto. Su un libro di 130 pagine, avete citato proprio la cosa più brutta. So che non è farina del tuo sacco”.

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ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2016 10:48


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